Nove civili palestinesi uccisi in un attacco israeliano: tra le vittime sette bambini
Nove civili palestinesi, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi in un attacco israeliano contro un minibus nel quartiere di Zeitoun, a Gaza City. L’episodio, avvenuto nella giornata di giovedì, ha infranto l’ottavo giorno del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, in vigore da poco più di una settimana.
L’attacco
Secondo la Protezione Civile di Gaza, le vittime viaggiavano a bordo di un autobus che trasportava sfollati. Mahmud Bassal, portavoce della protezione civile di Gaza, ha dichiarato alla stampa francese che le squadre di soccorso hanno recuperato nove corpi a seguito dell’attacco.
Fonti locali citate da Al Jazeera parlano invece di undici morti appartenenti alla stessa famiglia, gli Abu Shaaban, tra cui sette bambini e tre donne. Israele sostiene che il veicolo colpito aveva superato la cosiddetta “linea gialla”, il limite di demarcazione che separa le aree civili da quelle controllate dalle forze israeliane e stabilita come zona di sicurezza durante il cessate il fuoco.
L’esercito israeliano ha confermato di aver aperto il fuoco su un mezzo entrato in un’area interdetta. Le autorità di Tel Aviv affermano che la linea gialla è chiaramente segnalata, ma secondo fonti palestinesi molti civili non ne conoscono la posizione esatta. Hamas ha definito l’attacco un massacro contro sfollati disarmati e ha accusato Israele di violare sistematicamente l’accordo di tregua.
Nel frattempo, Mohammed Nazzal, dirigente di Hamas, ha dichiarato in un’intervista a Reuters che il movimento islamista intende mantenere il controllo della sicurezza nella Striscia di Gaza per un periodo transitorio e che non può impegnarsi, al momento, a disarmarsi.
Secondo l’agenzia britannica, queste affermazioni riflettono le difficoltà degli Stati Uniti e dei mediatori regionali nel consolidare la fine del conflitto e nel delineare un assetto politico stabile per Gaza dopo la guerra.
Gli ostaggi e le operazioni di scambio
Nel frattempo, Israele ha ricevuto il corpo di Eliyahu “Churchill” Margalit, 75 anni, uno degli ostaggi rapiti da Hamas durante le prime fasi del conflitto. Il ritrovamento è stato confermato dall’Hostage Family Forum e dall’Ufficio del Primo Ministro israeliano, che ha espresso cordoglio alla famiglia.
Le prospettive
Dall’inizio del cessate il fuoco, Al Jazeera stima che almeno 28 persone siano state uccise in operazioni israeliane mirate all’interno della Striscia, nonostante gli accordi per la sospensione delle ostilità. L’episodio di Zeitoun riapre il dibattito sulla sicurezza dei civili e sull’effettiva efficacia del meccanismo di controllo lungo la linea gialla, mentre proseguono gli scambi di accuse e la fragile tregua appare sempre più instabile.


